Aveva studiato tanto, forse troppo per la sua gente bergamasca. Contadini, pieni di fede che erano venuti alla sua prima Santa
Messa ad ascoltarlo. E lui, che li conosceva bene, non voleva deluderli. Così chiese al sacrestano...
Angelo Giuseppe Roncalli, il futuro Giovanni XXIII, nasce a Sotto il Monte (Bergamo) il 25 novembre 1881, quarto di tredici fratelli e sorelle e primo maschio della famiglia. La famiglia Roncalli gode fama di grande religiosità e i figli vengono educati dall'esempio e dalla disciplina familiare: rosario e preghiere della sera in comune, amore e concordia accompagnano la dura fatica dei campi. A quei tempi, a Sotto il Monte la scuola comprende solo le prime tre classi elementari: a dieci anni, i figli dei contadini incominciano il lavoro dei campi e aiutano nelle faccende domestiche.
Ma per Angelo Giuseppe si fa un'eccezione: vista la sua profonda passione per lo studio, può continuare a studiare, prima in privato, presso il parroco di Carvico e poi, come esterno, al Collegio di Celana, riuscendo così a terminare le elementari e a compiere i primi studi di latino, tanto che, nell'autunno 1893, a dodici anni, può entrare nel Seminario di Bergamo ed essere ammesso alla terza classe ginnasiale.
La vocazione al sacerdozio nasce nel ragazzo quasi naturalmente e da Pontefice, Angelo Giuseppe dirà di "non aver mai dubitato che la vita dovesse riservargli altra sorte" che quella di essere sacerdote. In Seminario viene a contatto non solo con le scienze sacre, ma anche con i problemi umani e sociali che filtrano in quel cenacolo attraverso gli echi della vivace operosità del movimento cattolico presente a Bergamo. Angelo diventa sacerdote. Poi, un'altra eccezione per il giovane chierico: è così in anticipo negli studi - alla fine del 1900, a soli 19 anni,ha già iniziato il terzo corso di Teologia - che i superiori lo inviano a Roma per perfezionarsi, visto che le leggi ecclesiastiche permettono l'ordinazione sacerdotale solo a 23 anni, e il 13 luglio 1904 egli si laurea in sacra Teologia. Il 10 agosto dello stesso anno, nella chiesa di Santa Maria in Monte a Piazza de Popolo, Angelo Roncalli è ordinato sacerdote, e il giorno seguente celebra la sua prima S. Messa nella Basilica di San Pietro.
Quel giorno, per lui indimenticabile, si conclude con un altro fausto evento. Confuso fra la folla dei pellegrini, don Angelo si trova vicino al Papa, e chi l'accompagna lo presenta a Pio X dicendo: "Santità, questo è un giovane sacerdote di Bergamo che ha celebrato stamattina la sua prima Messa". Il Papa si ferma, si china su di lui e gli dice: "Bravo, vi incoraggio a fare onore ai vostri propositi". Poi fa alcuni passi verso altri pellegrini, ma subito torna indietro e gli chiede: - E quando canterete la prima Messa al vostro paese? - Per l'Assunta, Padre Santo. Il vecchio Pontefice fa un sorriso e soggiunge: -Per l'Assunta. Chissà che festa! E quelle campane bergamasche, che sonare... che sonare... E così il 15 agosto 1904, Sotto il Monte accoglie in festa il giovane sacerdote per la prima Santa Messa. Al Vangelo don Angelo va sul pulpito per la prima predica. Ai suoi piedi, nascosto dal parapetto, c'è il sagrestano che ha ricevuto l'incarico di tirargli la tonaca se la predica è troppo difficile; don Angelo infatti, dopo tanti anni di studi, non vuole correre il rischio di non essere più compreso dai suoi compaesani. Ma il sagrestano non interviene e così il prete novello fa una pausa e lo guarda per chiedergli consiglio. "Forza don Angelo, - mormora il sacrestano; - si capisce proprio tutto. E' chiaro come l'acqua!".